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Il migliore

La cucina francese sarà raffinata, ma la pizza e la pasta sono le nostre. Le donne nordiche sono belle ma freddine, le italiane saranno un po’ snob, ma hanno più classe. Poi l’Italia è il paese più bello del mondo (in fondo in Puglia dicono che “Ce Parigi tenéve u mare iève na pìccole Bare” perchè dargli torto?).
Da oggi siamo i migliori anche in  altro. Oggi la borsa italiana è stata la migliore. In uno scenario globale tra il piatto e il negativo, noi siamo stati fortemente positivi.
Ma perchè?
Il primo motivo e più ovvio è dovuto alla composizione dell’indice. Nel FTSEMIB (il nostro indice, cioè una sintesi di quello che è il sistema economico itliano) il settore bancario è quello che pesa di più. In nessun altro  paese pesa così tanto. Quindi quando a livello globale c’è un attacco ai titoli finanziari, il nostro sarà il mercato che ne risentirà di più. Se invece i titoli finanziari  raccoglieranno consensi allora la nostra borsa sarà quella che ne trarrà maggior vantaggio (facile no?!).
L’altra ragione è data dal fatto che ormai da un po’ di tempo siamo sotto la lente. Non sappiamo se effettivamente ci stiano attaccando o meno, ma di sicuro i volumi (cioè la quantità degli scambi) sono significativi, quindi anche dall’estero stanno arrivando moltissimi ordini a dimostrazione di un certo interesse (positivo o negativo? ai posteri l’ardua sentenza). Come vuole l’inflazionata legge della domanda e dell’offerta, se tanti vogliono comprare qualcosa il prezzo sale.
Se il fattore dominante è il secondo, allora dovremo abituarci a grandi salite e a rapide discese. Nel frattempo godiamoci questa giornata da migliori. Non capita spesso, quindi, se qualcuno si pavoneggerà verrà perdonato… domani è un altro giorno e  non si può pretendere di essere i migliori per sempre.

 

Promesse mancate

Avevo sette anni quando venne a cena da noi un collega di mio padre dal Giappone. Quando lo avevo saputo ero emozionatissimo e non riuscivo a calmarmi, avevo preparato un quaderno con il nome mio e di mia sorella da tradurre in ideogrammi, assieme ad una serie di altre parole fondamentali come casa, pallone e pastasciutta. Poi avevo una miriade di domande da fare. A cena non ero stato in silenzio un attimo, chiedevo in continuazione e non riuscivo a non rimanere affascinato da quel personaggio con gli occhi a mandorla che mi parlava di un mondo lontano dove tutto era colorato e ordinato, senza né ladri né milanisti. Ma poi mio padre mi disse che era tardi e per  tranquillizzarmi mi promise che se fossi andato a dormire il giapponesino sarebbe venuto a scuola  da me il giorno dopo. Tutto contento andai a letto. Solo anni dopo ho saputo che quella sera mio padre venne rimproverato così: “da noi deludere un bambino non mantenendo le promesse fatte è il disonore più grande”. Spostò i suoi numerosi impegni e il giorno  dopo rispettò la parola data.
Prendere lezioni dal Giappone in questo momento più che anacronistico sembra antieconomico. Ma oggi è stata data alle banche europee la possibilità di ottenere un grosso prestito da parte della BCE (ben oltre le attese). Quello che è trapelato è che le banche che hanno fatto ricorso a questo finanziamento (a tassi bassissimi) lo utilizzeranno per cercare di rilanciare il credito e non per smorzare la crisi dei debiti sovrani. Non c’era nessun accordo specifico e era risaputo che gli istituti che avrebbero fatto ricorso a questa modalità di intervento avrebbero dapprima rimborsato i propri debiti che si avvicinavano alla scadenza, e poi pensato ad altro; ma la consapevolezza di ciò ha piegato gli entusiasmi sui mercati quest’oggi. Si è avuta l’impressione di una promessa non rispettata. Il problema è che non si è ben capito chi abbia promesso cosa a chi. Si sa solo che il mercato oggi è stato deluso.
In finanza non c’è un prezzo per il disonore, ma deludere gli operatori oggi è costato l’1%. Molto di più di rispondere ad una domanda del tipo “ma voi in Giappone ve li lavate i denti?”