Avevo sette anni quando venne a cena da noi un collega di mio padre dal Giappone. Quando lo avevo saputo ero emozionatissimo e non riuscivo a calmarmi, avevo preparato un quaderno con il nome mio e di mia sorella da tradurre in ideogrammi, assieme ad una serie di altre parole fondamentali come casa, pallone e pastasciutta. Poi avevo una miriade di domande da fare. A cena non ero stato in silenzio un attimo, chiedevo in continuazione e non riuscivo a non rimanere affascinato da quel personaggio con gli occhi a mandorla che mi parlava di un mondo lontano dove tutto era colorato e ordinato, senza né ladri né milanisti. Ma poi mio padre mi disse che era tardi e per tranquillizzarmi mi promise che se fossi andato a dormire il giapponesino sarebbe venuto a scuola da me il giorno dopo. Tutto contento andai a letto. Solo anni dopo ho saputo che quella sera mio padre venne rimproverato così: “da noi deludere un bambino non mantenendo le promesse fatte è il disonore più grande”. Spostò i suoi numerosi impegni e il giorno dopo rispettò la parola data.
Prendere lezioni dal Giappone in questo momento più che anacronistico sembra antieconomico. Ma oggi è stata data alle banche europee la possibilità di ottenere un grosso prestito da parte della BCE (ben oltre le attese). Quello che è trapelato è che le banche che hanno fatto ricorso a questo finanziamento (a tassi bassissimi) lo utilizzeranno per cercare di rilanciare il credito e non per smorzare la crisi dei debiti sovrani. Non c’era nessun accordo specifico e era risaputo che gli istituti che avrebbero fatto ricorso a questa modalità di intervento avrebbero dapprima rimborsato i propri debiti che si avvicinavano alla scadenza, e poi pensato ad altro; ma la consapevolezza di ciò ha piegato gli entusiasmi sui mercati quest’oggi. Si è avuta l’impressione di una promessa non rispettata. Il problema è che non si è ben capito chi abbia promesso cosa a chi. Si sa solo che il mercato oggi è stato deluso.
In finanza non c’è un prezzo per il disonore, ma deludere gli operatori oggi è costato l’1%. Molto di più di rispondere ad una domanda del tipo “ma voi in Giappone ve li lavate i denti?”
SONDAGGIO
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