Il giorno del giudizio

Come comunicare a casa che il compito in classe non è andato bene? o così “ciao vecchi, ho fatto il compito, agli altri non è andata benone, forse neanche a me”, la reazione dei genitori sarà moderatamente negativa (la strategia del “mal comune mezzo gaudio” ha fatto la fortuna di generazioni di studenti), magari ci sarà una leggera sfuriata iniziale, ma poi coi giorni tutto rientrerà nella normalità. Oppure si può aspettare il giorno della consegna con conseguennte sfuriata molto più grande e dagli esiti impevedibili (ma se il voto è inaspettatamente positivo si è fatta la scelta giusta). Ci sarebbero anche altre due strade: quella greca di non dire assolutamente niente fino a giugno, il giorno della bocciatura; e quella italiana di dire che la colpa è dei professori.
La Francia ha scelto la prima opzione… i mercati stanno scontando un taglio del suo rating, si sa che il giudizio arriverà questa settimana, ma non si sa di preciso quando. Ciò significa che questi giorni si starà tutti alla finestra ad aspettare questo voto… poi certo c’è una possibile guerra in Corea o l’Ecofin che non cela un certo allarmismo, ma quello che si aspetta è il come e il quando verrà giudicata la seconda economia dell’eurozona (che ci dirà veramente in che condizioni versiamo).
I miei da piccolo mi dicevano, “basta che stai sereno e che alla fine porti a casa la promozione”… i miei non hanno mai lavorato per una società di rating.

 

L’oroscopo di Olivier

Gli oroscopi, soprattutto quelli di questo periodo, sono tutti uguali e banali,  se sei pesci ti diranno che con l’acquario ti sentirai a casa tua, mentre all’ariete sconsigliano sempre di scornarsi con il capricorno, alla bilancia di stare attenta alla linea, ai gemelli che nn si sentiranno mai soli e dulcis in fundo alla vergine dicono “conoscerai un toro che ti farà provare nuove emozioni”. Anche in finanza il finale d’anno è caratterizzato da regali (belli, meno belli, graditi, reciclati e reciclabili), da propositi e da oroscopi. I propositi in questo periodo vengono da diverse parti, così in Italia c’è una pace politica armata che è stato promesso durerà, in Spagna c’è un nuovo governo che raccoglie sempre più consensi e che ha garantito di far ricominciare la famosa festa durata dieci anni, in Germania si continuerà a fare la voce grossa per difendere gli interessi dei contribuenti tedeschi  così come in Francia, dove il gradimento di Sarkozy è sempre in calo. E poi ci sono gli oroscopi. Oggi ha parlato Olivier Blanchard. Per chi non lo sapesse questo francese è il capo economista del Fondo Monetario Internazionale, l’istituzione che per costituzione deve contribuire a mantenere l’ordine economico mondiale, oltre ad essere l’autore di forse il più famoso testo di macroeconomia utilizzato nelle università di tutto il mondo. E’ consigliere della Fed di Boston e di quella molto più importante di New York. Questo significa che gran parte dei futuri e degli attuali economisti si è formata sulle sue idee, che questo signore influisce in qualche modo sulle decisioni della più grande banca centrale del mondo e che, a prescindere da quello che dice il direttore operativo, la signora Lagarde, è la voce più autorevole di una delle organizzazioni internazionali più importanti. Quindi è facile ipotizzare che quando questo signore parla, i mercati vengano condizionati. Per cui il mercato ha reagito e male quando ha affermato oggi che “Italia e Spagna devono dimostrare di essere solventi” e “le banche devono aumentare i loro ratio patrimoniali”, ma queste sono cose che si sapevano, il suo è stato un po’ come un richiamo, una nota sul diario diciamo. La situazione è precipitata quando Blanchard si è trasformato in Paolo Fox e ci ha regalato (non richiesto) il suo oroscopo per il nuovo anno, dicendo proprio così: anche assumendo che l’Unione Europea gestirà bene la crisi, il prossimo anno “non sarà simpatico”. Buon 2012 da Olivier Blanchard.

 

“Gli uomini sono donne che non ce l’hanno fatta” Groucho Marx

Lo penso (mio malgrado) tutte le volte che confronto la Merkel con Sarkozy. Ma lui che esempi ha avuto?!

Ancora non è notte a Cingoli

Nel 1999 il Bayern Monaco, dopo aver segnato nel primo tempo con SuperMario Basler, era sicura di aver ipotecato la vittoria della Champions Leaugue contro il Manchester United. Ormai si era arrivati al 90° e mancava soltanto il recupero. Poi successe l’incredibile, i due nuovi entrati della squadra inglese nel giro di un paio di minuti ribaltarono il risultato smorzando l’urlo in gola dei tifosi tedeschi. In alcune zone delle Marche per smorzare i facili e troppo anticipati entusiasmi utilizzano questa espressione: ancora non è notte a Cingoli, per dire che anche se è buio può ancora succedere di tutto. Oggi era cominciata come quella famosa finale con gol subito e poi in difesa. I mercati erano partiti subito forte, una correzione prevedibile dopo la negatività di ieri, i titoli bancari in ripresa (quasi tutti, visto che UBI, come accennato ieri ha “sclerato” ed è stata negativa tutta la giornata). I dati delle 14.30 non avevano destato particolare preoccupazione. Poi il back-out. Il cigno nero. L’evento che non ti attendi. Proprio alle 16.15. Angela Merkel dichiara di non voler aumentare i limiti superiori per il fondo salvastati europeo. Questo getta tutti nel panico. La Germania è la prima della classe, quella che tira su la media, o almeno crede ancora di esserlo. Ma soprattutto è quella con più soldi e con più potere. Per questo quando la sua Cancelliera fa una dichiarazione del genere non solo viene presa sul serio, ma viene considerata legge. I mercati sono crollati, ma soprattutto l’euro è tornato ai livelli di gennaio, con una rapidità tale da far urlare alcuni all’attacco. Poi senza accorgersene tra urla e capelli strappati sono arrivate le 17.30 e il mercato ha chiuso senza neanche tentare un recupero. E così si resta con l’amaro in bocca, con quella strana sensazione che si ha quando sei convinto di aver portato a casa la partita (la coppa no, tanto domani si rigioca) e all’improvviso, allo scadere, proprio chi non ti aspetti ti pugnala alle spalle. Poi ti affacci fuori dalla finestra, guardi il cielo e ti rendi conto che adesso si, è proprio notte a Cingoli.

 

“Gli interessi della Gran Bretagna vengono prima di tutto” David Cameron 9/12/2011

Lo pensò anche John Maynard nel 44. Poi salvò l’Inghilterra e il mondo… per la serie non sono le parole che contano, ma chi le pronuncia…

Quando finanza non fa rima con speranza

Se il buon giorno invece che dal mattino si vedesse dal giorno prima tutto sarebbe più facile: mi alzerei prima del solito, attraverserei la strada senza guardare, passerei alla Snai e inviterei a uscire le signore più belle (quelle che a Grignani danno le caramelle); in poche parole mi prenderei più rischi possibile. Ma il mercato non ha un palinsesto e così quella che poteva sembrare una bella giornata si è rivelata una giornata no. Cosa è successo? Semplicemente sabato i leader europei si sono incontrati e hanno stipulato gli accordi che il mercato desiderava: i governi dei vari stati dovranno da ora in poi essere in surplus o in un intorno della parità (cioè il deficit non dovrà eccedere lo 0.5% del PIL nominale); si comincerà a lavorare alla creazione di una politica economica comune, soprattutto fiscale (la cui mancanza è il vero punto debole dell’UE); verrà incrementata la liquidità messa a disposizione dagli stati per risolvere la crisi (tramite prestiti bilaterali al Fondo Mmonetario Internazionale). Logicamente i mercati avrebbero voluto anche sentir parlare di Eurobond, argomento tabù per la Merkel e Sarkozy, o avrebbero preferito che Regno Unito, Svezia e Repubblica Ceca fossero della partita, ma così non è stato e altrettanto logicamente le decisioni prese avranno effetti nel lungo termine (quello in cui saremo tutti morti), mentre qualcuno voleva tutto e subito. Questo qualcuno è Moody’s, l’agenzia di rating che ha affermato ieri in un suo report che senza interventi che stabilizzino il mercato del credito nel breve termine “la zona euro e la più ampia Unione europea rimangono esposte a ulteriori shock”. Tutto ciò, unito all’intenzione della stessa società di rivedere i rating sovrani ha dapprima raffreddato gli umori e successivamente ha gettato gli operatori nello sconforto e sono stati penalizzati i titoli bancari (quindi il FTSEMIB più di altri) riportando anche lo spread di un paese sotto la lente come l’Italia, sopra quota 500. Quindi addio caramelle dalle belle signore anche perché mi hanno investito sulle strisce prima (oh è una metafora non scherziamo)… e così oggi ho imparato che nel migliore dei mondi possibili il buon giorno lo vedi dal mattino, non prima… ma in questo di mondo, forse, il buon giorno lo vedi il giorno dopo.